I sovranisti si congratulano con Giorgia Meloni mentre il resto dell’Europa teme.
A congratularsi per primo con Giorgia Meloni è stato il premier polacco Morawiecki ultraconservatore e sovranista. Sostegno anche dall’Ungheria: “In questi tempi difficili, abbiamo bisogno più che mai di amici che condividano una visione e un approccio comune alle sfide dell’Europa” ha scritto Orbàn ribadendo l’amicizia tra i due paesi. Anche dal partito di Le Pen arrivano urla di vittoria: “Gli italiani hanno dato una lezione di umiltà all’Ue” scrivono. Anche la leader di Afd, partito neonazista tedesco, fa il tifo per l’Italia.
I primi a esultare e congratularsi per la vittoria di Meloni sono leader e partiti che hanno questioni aperte con Bruxelles soprattutto per questioni di diritti. Il resto dell’Europa invece guarda con timore e preoccupazione questa vittoria lanciando l’allarme che con la vittoria di Meloni, che segue la vittoria della destra in Svezia, il neofascismo sta tornando in Europa.
I timori di Bruxelles e di Washington
Grande ansia anche oltreoceano dove il New York Times che ha seguito le elezioni live, che oggi titola: “Gli elettori italiani sembrano pronti a voltare pagina per l’Europa”. Anche la Cnn invece va ancora più pesante: “Giorgia Meloni sarà il primo ministro italiano di estrema destra dai tempi di Mussolini”. E altri titoli simili anche dalla Bbc e dal maggiore quotidiano spagnolo El Pais e il francese Le Figaro.
L’attenzione dell’Europa e degli Usa è massima sull’Italia e su quello che succede nel nostro paese er l’impatto che ha sui mercati e sulla stabilità nell’Ue, soprattutto in un periodo così difficile come questo. Il timore più grande che c’è all’estero è che il governo di destra di Meloni possa virare verso una posizione antieuropeista e antiatlantista deviando dalla prudenza in economia segnata finora dal premier Draghi.
Molto cauta e diplomatica la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen che aveva aperto alla cooperazione e collaborazione con ogni governo democratico. In gioco ci sono i fondi del Pnrr cari a tutti gli italiani e quindi Meloni non vorrà mettere in pericolo questo perché in gioco c’è il consenso dell’elettorato. La futura premier dovrà affrontare due sfide: gestire i rapporti con l’Unione europea e con i partner della coalizione che hanno avuto un consenso molto inferiore al suo. Primo terreno di scontro sarà il sostegno all’Ucraina.
La vittoria di Giorgia Meloni è un risultato storico anche per l’Unione europea. L’Italia è uno dei paesi fondatori dell’Unione e un premier di destra estrema, come viene considerata, è una sfida anche per l’Europa che continua a guardare con attenzione.